Valstagna
Valstagna è un paese di 1.957 abitanti della provincia di Vicenza, posizionato nella valle del Canale di Brenta. Il paese, unito alla frazione di Carpanè di San Nazario da un robusto ponte in pietra, il ponte Rialto, sorge alla confluenza col Brenta di un torrente che sin dagli inizi del Mille circa gli ha dato il nome, chiamato appunto Valstagna.
Come si può rilevare dallo stemma settecentesco, il paese fu in passato porto fluviale e commerciale dei Sette Comuni vicentini e piazza di mercato e di approvvigionamento alimentare dell’Altopiano. Infatti un tempo essa apparteneva al territorio dell’antica Federazione dei Sette Comuni come “Contrada Unita”.
Le sue origini storiche, civili e religiose, sono legate alle vicende del Monastero di Campese (1124-1796) e alla politica della Repubblica di Venezia (1405-1796) nei suoi territori di confine. I monaci di Campese in effetti ne favorirono il popolamento e la crescita commerciale, dotandolo di impianti di segherie e di mulini azionati dall’acqua del Brenta.
Il nome ha origine incerta, probabilmente deriva da vallis stagna, stagni e paludi formati dal corso del fiume Brenta; a Valstagna però non c’è nulla di stagnante, poichè si tratta di “un letto di torrente roccioso e dirupato, asciutto sempre, eccetto che nelle piene improvvise”. Nel dialetto vicentino, però, l’aggettivo significa anche duro, che meglio si addice alla località.
La presenza del fiume Brenta ha permesso in tempi passati il trasporto ed il commercio del legname proveniente dall’Altopiano di Asiago, trasportato attraverso la famosa Calà del Sasso. Molti zattieri abitavano proprio a Valstagna che fu per secoli un importante porto di raccolta del legname trasportato a valle dagli abitanti di Gallio, Asiago e Foza.
Ma Valstagna ha avuto nella storia un ruolo importantissimo anche nella coltivazione del tabacco in Valbrenta. Con il diffondersi dell’uso del tabacco, giunto in valle alla fine del sedicesimo secolo grazie ad un monaco benedettino che portò alcuni semi della pianta nel monastero di Campese, la Repubblica di Venezia impose un dazio sull’importazione e un decreto del 1654 ne vietò la semina, l’impianto e la vendita privata. Nonostante i severi controlli la coltura continuò ad espandersi tanto che, esauriti i pochi campi a disposizione nel territorio, i nostri coltivatori iniziarono a sistemare i pendii delle montagne, realizzando così i famosi terrazzamenti, o meglio masière. Le fatiche di intere generazioni volte al tentativo di strappare alla montagna pezzi di terra coltivabile, al fine di garantire la sussistenza, hanno conformato e plasmato un paesaggio davvero unico.
Il 30 gennaio 2019 è stato istituito il Comune di Valbrenta, formato dalla fusione dei comuni contigui di Valstagna, Campolongo sul Brenta, Cismon del Grappa e San Nazario.