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La flora


Le Grotte di Oliero sono inserite all’interno di un parco botanico immerso nella vegetazione naturale del versante realizzato dal naturalista Alberto Parolini nell’800. Alle quote più basse si possono osservare i tipici fiori che popolano le aree prealpine venete poste tra la pianura e le Dolomiti: la primula comune e quella di monte (Primula vulgaris e Primula veris), la violetta e la viola gialla (Viola hirta e Viola tricolor), il bucaneve (Galanthus nivalis), l’elleboro verde (Helleborus viridis), il dente di cane (Erythronum dens-canis), la scilla (Scilla bifolia), la polmonaria (Pulmonaria officinalis), la fegatella (Hepatica nobilis) e la falsa ortica (Lamium album).

Alcune piante, come la globularia (Globularia cordifolia) e il timo (Thymus serpyllus), gradiscono un clima più secco, mentre altre, come la pervinca (Vinca minor) e la frassinella (Dictamnus albus) prediligono un clima più fresco. Allontanandosi dal fondovalle e risalendo i versanti, sono presenti fioriture legate all’ambiente montano: roverella (Quesrcus pubescens), orniello (Fraxinus ornus), carpino nero (Ostrya carpinifolia) e corniolo (Cornus mas). Sono abbastanza diffuse anche altre specie capaci di sopravvivere in condizioni difficili, come il lino lesinino (Linum narbonense) e il gladiolo palustre (Gladiolus palustris) e alcune piante rampicanti, come la vite nera (Tamus communis) e la clematide (Clematis vitalba).

Nelle valli laterali, caratterizzate da ambienti freschi e umidi, si possono incontrare specie arboree come il tiglio (Tilia cordata), l’acero montano (Acer pseudoplatanus), il nocciolo (Corylus avellana), il castagno (Castanea cativa), i rovi (Rubus fruticosus) e le rose selvatiche (Rosa canina). Per quanto riguarda le Grotte, le pareti sovrastanti ospitano il Raponzolo di roccia (Physoplexis comosa L. Schur), una campanulacea endemica delle alpi meridionali. Il parco delle grotte è popolato da molti altri fiori colorati, piante ad alto fusto piantate dal Parolini quasi due secoli fa e felci, come lo scolopendrio (Phyllitis scolopendrium).

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